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Spugna konjac per la tua pelle: ecco come si usa

Ne sentiamo spesso parlare in ambito beauty e la ritroviamo su tutti gli scaffali delle profumerie e dei centri benessere: ma cos’è davvero la spugna konjac e quali sono le proprietà che la rendono così irrinunciabile?

In realtà, si tratta di una spugnetta asiatica, o meglio, forgiata con il tubero originario dell’Asia da cui prende il nome, che viene utilizzato da oltre 1500 anni anche nella cucina tradizionale orientale. Proprio per questo, è un accessorio al 100% naturale, esattamente come le “cugine” marine, particolarmente indicato per chi soffre di allergie, eczemi, acne o chi, semplicemente, possiede una pelle molto delicata e facile ad irritazioni ed arrossamenti.

C’è anche da dire, però, che queste spugne, nel tempo, sono “evolute” e si sono rese più specifiche con l’aggiunta di ulteriori principi attivi provenienti da altre sostanze naturali (come l’argilla); vale, quindi, la pena dare uno sguardo più approfondito a questo mondo!

Un accessorio proveniente dalla skincare coreana

Ricordate quando abbiamo parlato di skincare coreana? È proprio nell’ambito di quel rituale di bellezza che abbiamo mutuato la spugna konjac, fino a cominciare ad utilizzarla anche nella nostra normale routine di sempre. Questo accessorio, infatti, è perfetto per eseguire una impeccabile pulizia del viso: il tubero da cui prende vita proviene da una pianta perenne coltivata in Giappone, Corea e Cina, anche se non è impossibile trovarla persino selvatica in luoghi ad altitudini elevate; si capisce, quindi, quanto sia fondamentale, per la sua proliferazione, un ambiente incontaminato.

Questa spugna si presenta alcalina per natura, cioè basica: ed è per questo che riesce a bilanciare in maniera naturale il PH della pelle, scambiando con essa anche preziosi nutrienti tra cui vitamine (A, C, D, E e del gruppo B), proteine, acidi grassi, zinco, ferro e magnesio. Risulta, inoltre, un delicatissimo esfoliante, grazie alla sua texture, capace di rimuovere le cellule morte e di stimolare la rigenerazione senza aggredire l’epidermide, nemmeno quella più sensibile; molte sfruttano questo suo potere bagnandola semplicemente in acqua tiepida, ma chi utilizza anche detergenti o saponi si rende immediatamente conto che ne basta una goccia perché viene automaticamente “amplificata” dalla struttura della spugna. Insomma, aiuta anche l’ecologia e le nostre tasche!

Come sceglierla ed utilizzarla

Come tutti gli accessori che hanno a che fare con la pulizia del viso, per aiutare la microcircolazione la spugnetta va utilizzata con movimenti circolari, dall’interno verso l’esterno, facendola scivolare delicatamente sulla cute in modo anche da distenderla in maniera naturale. In commercio ne esistono di diverse tipologie, differenziate per colore:

  • bianca/super sensitive skin – è quella classica, adatta anche per tutte le pelli sensibili, incluse quelle dei bambini;
  • verde/combo skin – impreziosita da argilla verde, mira a risolvere gli eccessi di sebo e ad esercitare una delicata ma potente azione detox;
  • rosa/sensitive skin & anti-aging – contiene argilla rosa ed è perfetta per chi ha una pelle non solo particolarmente sensibile, ma anche matura!
  • nera/acne prone skin – arricchita con carbone di bambù (utilizzato anche in fangoterapia), è specifica per pelli a tendenza acneica;
  • rossa/brightening & anti-aging – anche in questo caso c’è un’azione antietà combinata ad una illuminante conferita dalla presenza di argilla rossa.

Come conservarla

Un’ultima tip riguardo la conservazione: trattandosi di un prodotto antibatterico che deve schermarci dalla proliferazione di tutti quegli agenti che sono le cause dell’acne o delle imperfezioni cutanee, la spugna konjac deve essere conservata e detersa al meglio sempre, ad ogni utilizzo.

Tra l’altro, essendo biodegradabile al 100%, una volta lavata (per disinfettarla basta lasciarla in ammollo per 5 minuti in acqua calda) va delicatamente strizzata per liberarla di tutta l’acqua assorbita e, infine, appesa in un posto obbligatoriamente asciutto e ventilato attraverso il comodo filo di cotone a cui è agganciata. È possibile anche tenerla in una bustina chiusa o in un contenitore di plastica in frigo, naturalmente sciacquandola in acqua tiepida prima di utilizzarla; va sostituita massimo ogni 3 mesi.

 

E voi, avete già provato questa prodigiosa spugnetta?

Author Info

Simona Vitagliano

Uso le parole come fossero numeri e i numeri come fossero parole. Blogger, Copywriter, Editor. Tutor di Matematica e Fisica.