Economico, idratante , facilmente reperibile e osannato dalle star: l’olio di cocco è uno di quegli elisir di bellezza che sembrerebbe non possedere controindicazioni.
Ma non è proprio così.
Chi soffre di acne o è predisposto al colesterolo, ad esempio, dovrebbe limitarne l’utilizzo: come mai?
Olio di cocco: cos’è?
Innanzitutto facciamo chiarezza: l’olio di cocco si ottiene dalla premitura della polpa ed è una sostanza molto diversa dall’acqua di cocco che è, invece, quel liquido che ben conosciamo, che viene fuori quando apriamo la noce. Quest’ultima risulta a composizione salina, energizzante e ricca di sali minerali, oltre che di proprietà antibatteriche, antiossidanti e reidratanti: non è un caso che alcune modelle la utilizzino proprio come una sorta di “gatorade” naturale prima delle sfilate.
L’olio, invece, è più denso (e, quindi, più grasso, ma saturo a catena media e, quindi, favorisce la perdita di peso) e ricco di vitamina E, perfetto per idratare epidermide e capelli e, secondo alcuni VIP (del calibro di Victoria Beckham o Emma Stone), anche per rivitalizzare la pelle e struccare alla perfezione. Tra l’altro, in laboratorio si è dimostrato capace di uccidere alcuni tipi di batteri (anche se questo non lo rende automaticamente un antibatterico ad ampio spettro, ovviamente) e l’acido laurico che contiene possiede proprietà antimicrobiche, rivelandosi un prezioso antiacne: tuttavia, resta comunque un liquido grasso, capace di ostruire i pori e, quindi, potenzialmente di andare ad aggravare ed aumentare il problema delle imperfezioni cutanee.
Il consiglio? I prodotti a base di olio di cocco vanno utilizzati con parsimonia, senza esagerare, e si dovrebbe evitare di metterli a contatto con il viso troppo a lungo. Sarebbe questo il segreto per approfittare delle sue proprietà idratanti senza incappare nelle controindicazioni che può comportare.
Ottimi sono anche gli impacchi per i capelli, che risultano nutrienti e districanti, ma occhio ad evitare di includere anche la cute proprio per quanto appena specificato: il cuoio capelluto verrebbe inondato di grasso; va usato, insomma, come un qualunque balsamo o una maschera.
Attenzione al colesterolo
Secondo l’agenzia di ricerche Mintel, l’acqua di cocco è diventata la bevanda più trendy del momento, proprio a partire dai “big names” che l’hanno adottata nel loro quotidiano e poi consigliata ai propri fan.
Il consumo sarebbe quintuplicato negli ultimi anni (+540% delle vendite!) e non solo dalle donne appassionate di beauty e salute, ma anche dagli sportivi che ne apprezzano le naturali proprietà di recupero fisico. Bisogna, però, ricordare che anche l’olio di cocco viene proposto in varianti drink o destinate all’alimentazione e che non è assolutamente consigliato per chi soffre di colesterolo: secondo i dati raccolti da una ricerca condotta dall’American Heart Association, infatti, questa sostanza è in grado di aumentare non solo i livelli del colesterolo “buono”, ma anche di quello “cattivo”, motivo per il quale i soggetti a rischio farebbero meglio non abbandonarsi ad un consumo smodato, irregolare o massivo e a consultare sempre un medico prima di prendere iniziative.
Insomma, olio di cocco assolutamente sì, ma senza esagerare e con un minimo di controllo!