Addio al gonfiore! Salutate un sorprendente probiotico che si può fare in casa e che è ottimo per la salute dell’apparato digerente.

I probiotici sono una fonte di vita. Questa è da tempo una voce popolare, ratificata dalla scienza. Esistono diversi alimenti che apportano un contributo significativo di probiotici alla flora intestinale o microbiota, il cui equilibrio è essenziale per il corretto funzionamento dell’organismo. Quando agenti esterni come lo stress, vari farmaci (dagli antibiotici agli antiacidi o ai corticoidi, tra gli altri) e alcune malattie, oltre a un’alimentazione scorretta e a uno stile di vita sedentario, possono influenzare il microbiota.

Quali sono le funzioni del microbiota?

Molte. Per cominciare , favoriscono l’assorbimento intestinale e regolano il transito intestinale, controllando la stitichezza o la diarrea. Inoltre, riducono i gas e il gonfiore.
I probiotici possono ridurre l’incidenza di infezioni del tratto genito-urinario e aiutare a regolare i livelli di colesterolo, oltre a contribuire al trattamento dell’Helicobacter Pylori insieme agli antibiotici. Zubieta sottolinea inoltre che “attivano la sintesi delle vitamine A, B e K e riducono il rischio di cancro del colon-retto, oltre a migliorare i sintomi della sindrome dell’intestino irritabile. Contribuiscono inoltre alla produzione di acido lattico e acetico, che riduce il pH intestinale, come sistema di difesa contro i germi”.

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kefir, un alimento sorprendente

Il kefir ha un’elevata carica probiotica. Si può trovare in diverse forme di presentazione; nei supermercati è spesso venduto come dessert ottenuto dalla fermentazione del latte grazie a un fungo. È ricco di calcio, magnesio e fosforo, vitamina K e gruppo B (B1, B5, B8, B9, B12), triptofano e proteine facilmente digeribili”, afferma Zubieta.
Il kefir può essere d’acqua (effervescente, ottenuto dalla fermentazione di acqua zuccherata), ma il kefir di latte è più comune e può essere preparato in casa. Tuttavia, richiede impegno e cura. Ha un aspetto cremoso e acido. Si ottiene da noduli chiamati bulgari, che assomigliano a piccoli cavoli; vengono venduti essiccati o scambiati quando chi li “cura” a casa ha degli avanzi, perché crescono con la fermentazione e richiedono un’attenta conservazione. È originario del Caucaso e il suo nome deriva dal turco per la frase “sentirsi bene”. Può essere bevuto da solo o addolcito con miele o frutta.

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